Se pensavate di aver visto tutto nel mondo della pizza, preparatevi a cambiare idea. La pizza margherita a righe è il nuovo trend che porta l’iconica regina delle pizze in passerella. A darle vita con il nome di Modus Enriquez è stato l’incontro tra due grandi protagonisti del Made in Italy: lo stilista Alessandro Enriquez, maestro del colore e delle stampe, e il pizzaiolo cilentano Paolo De Simone, ambasciatore della Dieta Mediterranea e punto di riferimento della scena gastronomica milanese con i suoi 4 locali Modus.

Questa collaborazione è un perfetto mix di creatività e tradizione: il design delle celebri t-shirt a righe di Enriquez si trasferisce sul piatto, trasformando la classica margherita in una tela gustativa. Strisce di salsa di pomodoro densa e intensa si alternano al candore della mozzarella di Agerola, mentre l’impasto, frutto di un’attenta lavorazione con biga e lunga lievitazione, garantisce leggerezza e fragranza. La Modus Enriquez rappresenta l’equilibrio perfetto tra moda e sapore.

Ma come nasce l’idea della pizza margherita a righe? E soprattutto, cosa succede quando uno stilista e un pizzaiolo uniscono le forze? Ve lo raccontano loro in questa doppia intervista proprio il vulcanico Alessandro Enriquez e il maestro pizzaiolo Paolo De Simone, tra aneddoti gustosi e passione per il bello e il buono.

Dal 15 Febbraio la margherita a righe, Modus Enriquez, sarà disponibile in tutti i ristoranti Modus in Italia.

Intervista doppia a Alessandro Enriquez e Paolo De Simone

Moda e cucina sembrano mondi distanti, ma in realtà condividono creatività e tradizione. Cosa vi ha spinto a unire questi due universi nella pizza Modus Enriquez?

AE: «Mi considero un pioniere in “formato digitale” di questa unione. Anni fa iniziai a parlare di come la moda potesse ispirare la cucina e viceversa, raccontandolo prima attraverso i primi social e poi in un libro. Raccontavo la cucina attraverso la moda…e viceversa. Due mondi vicini e interconnessi! Quando mi sono avvicinato alle pizzerie Modus e ho iniziato a parlare con Paolo, ho subito colto l’essenza del suo lavoro: l’amore per ciò che fa, attraverso la tradizione. Sentire raccontare la pizza e gli ingredienti italiani con un trasport quasi romantico mi ha immediatamente fatto pensare a una collaborazione. Paolo ha accolto subito l’idea, ed è così che è nata la Margherita a Righe, che abbiamo chiamato “Modus Enriquez”: una pizza semplice, bella e buona, realizzata con ingredienti ricercati e impossibile da dimenticare».

PDS: «Ho sempre sostenuto che la creatività in cucina sia molto simile a quella nella moda. La soddisfazione che si prova davanti a un piatto ben riuscito è la stessa che si ha quando si indossa un bell’abito o una bella t-shirt. Quando ho creato Modus, ho immaginato subito un locale che esprimesse questa connessione: la semplicità della cucina che porta piacere, proprio come un capo d’abbigliamento bello e ben fatto. Quando ho scoperto la creatività di Alessandro e il suo stile fatto di strisce, ho pensato subito a una pizza che richiamasse quell’idea, giocando con il rosso del pomodoro e il bianco della mozzarella. Il risultato? Una vera figata!».

In un’epoca in cui il cibo è sempre più protagonista anche nella moda e nella comunicazione, pensate che il confine tra questi mondi si farà ancora più sottile in futuro?

AE: «Cucino personalmente per riposarmi e mangio perché mi fa stare bene, in un mondo che spesso sembra ossessionato dalle diete! Fortunatamente, da qualche stagione la moda si è allontanata dallo stereotipo del corpo asciutto a tutti i costi. Moda e cucina si sono unite, dando vita a un amore forte e duraturo. In futuro, credo che collaborazioni come questa diventeranno sempre più frequenti e che nasceranno progetti continuativi, non solo iniziative “one spot”. Dopotutto, la moda è un argomento che tutti vogliono discutere, e a tavola – si sa – le conversazioni diventano ancora più interessanti».

PDS: «Secondo me, il legame tra moda e cucina diventerà sempre più stretto. Vediamo già molti brand di moda entrare nel mondo della ristorazione. È chiaro che per un ristoratore è più difficile inserirsi nell’universo della moda, ma unendo le competenze di entrambi i settori si possono creare cose straordinarie».

La pizza Modus Enriquez sarà disponibile nei ristoranti Modus dal 15 febbraio in poi. Cosa vi aspettate che il pubblico scopra assaggiandola?

AE: «Stavamo scattando delle foto fuori dal locale di corso Magenta quando una coppia di anziani innamorati, probabilmente marito e moglie, si è fermata, incuriosita dal semplice disegno del pomodoro sulla mozzarella. Senza pensarci due volte, sono entrati per assaggiarla. È proprio questo che ci aspettiamo: conquistare il cuore delle persone attraverso la semplicità! Non abbiamo inventato nulla di nuovo, abbiamo solo riorganizzato gli ingredienti seguendo il mio stile».

PDS: «Mi piacerebbe che il pubblico provasse quello che proviamo anche noi: il gusto autentico di un grande classico. La Margherita è la pizza più venduta al mondo, quando si pensa alla pizza si immaginano subito pomodoro e mozzarella. Con la Modus Enriquez, vogliamo offrire quella stessa esperienza, ma con un tocco di moda, con lo stile di Enriquez».

Il cibo e la moda creano emozioni e raccontano storie. Qual è la storia che questa pizza vuole raccontare a chi la assaggia?

AE: «Qui entra in gioco un altro senso oltre al gusto: la vista. Anche l’occhio vuole la sua parte e, sebbene la pizza Margherita abbia sempre fatto innamorare tutti, le righe inedite di questa versione creano curiosità e raccontano il mio lavoro e la mia cifra stilistica, che ha sempre parlato di Italia e di amore, proprio come Modus. Questa pizza è una dichiarazione d’amore all’Italia».

PDS: «La storia di questa pizza è l’incontro tra semplicità e natura, con ingredienti essenziali come olio, pomodoro e mozzarella. La differenza sta nella visione: non più la classica Margherita con pomodoro e mozzarella fusi insieme, ma un’interpretazione stilizzata, ispirata al mondo della moda. Le righe richiamano le camicie, le t-shirt, gli abiti. Per me questa è già un’emozione, e i primi feedback che stiamo ricevendo lo confermano».

Le righe bianche e rosse sono il segno distintivo di Alessandro, mentre Paolo è legato alla tradizione culinaria del Cilento. Quanto è stato importante il legame con le radici in questo progetto?

AE: «Non ho chiesto a Paolo di integrare altri ingredienti, come spesso faccio. Era giusto rispettare le sue scelte e non uscire dagli schemi di un professionista come lui. Sono siciliano e, con il mio lavoro, racconto l’Italia nella sua interezza. Per me non esiste un nord o un sud, è tutta bellissima, una fonte inesauribile di ispirazione. Da questa pizza nasce anche una grafica per una t-shirt che sarà inserita nella collezione che presentiamo alla prossima settimana della moda».

PDS: «Tutto nasce dalle radici, dalla tradizione e dalla memoria. Ognuno di noi porta dentro ricordi, ed è proprio questo il segno distintivo della mia cucina: rievocare emozioni. Spesso i miei clienti, seduti al tavolo, mi dicono: “Mi ricorda quando ero bambino, mi ricorda la nonna, mi ricorda casa.” E penso che nello stile di Alessandro ci sia la stessa magia. Anche lui, con semplicità, riesce a creare moda, a dar vita a un brand, a generare interesse. Mi piace molto, e questa unione sarà la nostra forza».

Fonte: La Cucina Italiana