Che la pizza parli un linguaggio assolutamente universale, capace di mettere tutti d’accordo intorno a un’appetitosa teglia fumante, è cosa nota. Ma il concetto può essere visto in maniera ancora più estesa, nell’ottica di unire culture e territori diversi in un dialogo gustosamente costruttivo.
È proprio questa l’esperienza che ho vissuto da Modus Milano, nell’ambito di un’esclusiva serata denominata, appunto, Dialoghi. Nella quale quattro celebri maestri pizzaioli hanno interpretato il piatto italiano più iconico e rappresentativo attraverso ingredienti e sapori delle proprie terre d’origine.
Pizza, quattro proposte d’autore
Ad aprire le danze è stato il patron del locale Paolo De Simone, con la sua personalissima dedica al capoluogo lombardo che lo ospita da tempo. Concretizzata in un’insolita Pizza Fritta Milanese, tradizionale prelibatezza della sua Campania arricchita con ossobuco e cremina di parmigiano e zafferano. Un delizioso amuse bouche preludio alla sua pizza Cilentana con pomodoro cotto e cacioricotta di capra, e impasto arricchito da grani antichi. Completata dal dolcissimo Cannolo Cilentano della tradizione territoriale, crema e cioccolato.
Restando nei confini regionali, precisamente a Pozzuoli, è scesa in tavola anche la Malazè di Raffaele Bonetta, focaccia al carbone vegetale che evoca le terre vulcaniche dei Campi Flegrei. Arricchita con mozzarella di bufala, insalatina di cicoria, acciuga di Cetara e ricotta di pecora mantecata.
Il romano Angelo Pezzella ha proposto, invece, una pizza Verdone con ingredienti tipicamente territoriali, come carciofi saltati, guanciale croccante, pecorino e menta romana. E ha concluso Manuel Maiorano, di Pistoia, con la sua Nuda e Cruda, pizza in pala con estruso di mais, Chianina battuta a coltello, e condimenti innovativi come la pomata di uovo Mugellano e la polvere di cappero dell’Elba.
Eh sì, la grande tradizione territoriale italiana si esprime anche con sapori, aromi e profumi. Che di lei raccontano davvero tanto, tantissimo. E ne fanno la sua assoluta arma vincente.
Fonte: Vivere in viaggio